Il primo passo per vincere la guerra è: Misurare regolarmente il colesterolo.
Il colesterolo è un nemico silenzioso. Più il suo livello nel sangue è elevato, maggiori sono i rischi di andare incontro a malattie cardiovascolari, quali infarti e ictus.
La gravità e la frequenza di queste patologie rendono particolarmente opportuno che ognuno di noi si tenga informato sui propri valori di colesterolo, per verificare, se alle nostre abitudini di vita non serva un’inversione di rotta.
È semplice: chi eccede in cibi ed alcolici, fuma e disdegna qualsiasi attività fisica, non può sorprendersi, se vede aumentare il girovita ed impennarsi i livelli di colesterolo.
Il colesterolo totale non dovrebbe superare i 200 mg/dl; il colesterolo HDL (colesterolo “buono”) dovrebbe essere maggiore di 45 mg/dl; il colesterolo LDL (colesterolo “cattivo”) dovrebbe essere inferiore a 150 mg/dl. Stabiliti i nostri obiettivi di salute, non ci resta che seguire l’esempio della formichina, aggiungendo ogni giorno un tassello (più attività fisica, privilegiare la qualità dei cibi, anziché la quantità) alle nostre buone abitudini.
Se, nonostante il nostro impegno, i livelli di colesterolo rimangono ancora pericolosamente elevati, possiamo mettere in atto diverse strategie terapeutiche, a cominciare da quella che la natura stessa mette a nostra disposizione.
Per la terapia del colesterolo alto sono ampiamente utilizzati i policosanoli, contenuti nella canna da zucchero, nei cereali integrali, nel pesce azzurro, nella frutta secca (arachidi, mandorle), come pure in quella fresca (mele, susine, arance rosse). I policosanoli hanno un effetto antiossidante e protettivo delle pareti dei vasi sanguigni, riducono i livelli di colesterolo “cattivo” ed aumentano quelli del colesterolo “buono”.
La tollerabilità di questi composti è ottima, tanto che li si ritrova come componenti di molti integratori usati per ridurre il colesterolo.
Accanto ai policosanoli compaiono spesso l’olio di pesce e quello di borragine, ricchi di acidi grassi della serie Omega, oltre che la lecitina, estratta dai fagioli di soia, che hanno effetto “spazzino” sulle arterie.
Anche il picrocardo, con il suo effetto depurativo del fegato, risulta utile, poiché è proprio il fegato l’organo che si occupa di metabolizzare il colesterolo.
La terapia farmacologica (con statine e fibrati) va presa in considerazione solo dopo aver messo in atto per almeno 2-3 mesi i seguenti buoni propostiti:
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